La linea che divide.

ottobre 4, 2008

Sembra paradossale ma quotidianamente mi sembra di vivere nei romanzi e nelle poesie della beat generation. conformismo e perbenismo. e non si parla dei padri, o dei nonni. non son le generazioni passate ad essere bigotte e fondamentalmente sconfitte. Ma questo avviene adesso, ora. Oggi ho fatto un giro in centro e già la mia compagnia non mi convinceva troppo, ma sono aperta alle nuove esperienze per esaltare il mio senso di libertà. Mai commettere l’errore di andare in centro il sabato pomeriggio-mai. Solo orridi fighetti senza palle con occhiali da sub. E non dico di non seguire le tendenze io, mentirei. Ma almeno le seleziono, non mi ci butto a capofitto come in una vaschetta di gelato con le praline. Sta diventando tutto un buco nero umano. Tralasciando i pensieri retorici di una giornata in cui avrei dovuto studiare, oggi mi viene da scrivere tanto senza abbandonarmi al cripticismo. La mia chimica neuronale è sconvolta, si sa. diviene tutto retorico cucito in tradimenti onirici e notti prosastiche da ubriaca. Poesie lette con finta rabbia e in silenzio, senza dire nulla. Fanculo ai tuoi scritti da re del tuo mondo di cartapesta. amare fa scordare il dolore. alcool. lotta intestina contro mio padre. Mi sento più forte adesso e con uno sguardo acceco il mondo. cazzo! traghetto i miei giorni passando sopra il corpo della retorica, ho saputo amare senza melodrammi e alla fine mi ero anche convinta che sarebbe durata per sempre. Ma che idiozia. Mi hai reso un’isterica napoletana da case popolari e poi me ne hai dato la colpa e sei sparito.Senza neanche avere il coraggio di dirmi che sarebbe stato per sempre. Per fortuna almeno hai fatto sparire le mie nevrosi e le paranoie persecutorie. E la base di tutto questo è stata condita dal meccanismo psicologico tipico delle personalità fragili e represse, continuamente sulla difensiva: soffriremmo entrambi, devo pensare. Il tutto con un pizzico di sale e qualche lacrima finta. E poi la completa estinzione, c’è chi t’ha visto per mano con una baby tamarra in corso indipendenza, e chi dice che tra poco riprenderai ad andare a tutti i 18esimi delle amiche degli amici del tuo conoscente dove sedurrai le ragazzine con quel tuo “buonasera”seducente alla californication. E prima o poi farai di nuovo l’amore, senza il “ti amo” finale magari, senza l’addormentarsi insieme che crea quell’atmosfera ovattata di occhi stanchi e mani che si stringono, ma c’è chi preferisce così. mediocrità. parrocchie di scrittoruncoli intrisi di falsa modestia. entusiasmi da mulino bianco e il giorno dopo il silenzio. batuffola e poi addio. drink e cool andiamo in quel posto molto cool, sì in cool, tutto tremendamente soffocato dalle apparenze. vomitare le tendenze dei piccoli borghesi nell’aperitivo alle venti. nausea. all’apparenza sembro vuota, vero?. e a tratti hai anche creduto che la fossi, lo so. E’ vero indosso tante maschere, mi piace variare, ma come te scruto e appunto tutto da dentro. Entrambi siamo convinti di aver trovato la formula per interpretare il mondo, solo che io non sono così presuntuosa da credermi al di sopra,del mondo. Come senti nelle mie parole non c’è niente, cosa cogli? amore, odio, indifferenza?. le lascio vuote,come tu hai lasciato me, continuando a chiamarmi amore mentre mi lasciavi partire. Ti lascio al mio stato digitale di coscienza, tanto nemmeno leggerai per quanto sei preso dal tuo conquistare il mondo. Sai cosa mi avevi insegnato all’inizio? che dove c’era tanta volontà non c’era alcuna difficoltà. Buon viaggio…come ti chiamo?.Faccio fatica a distinguere tra ciò che sei adesso e chi credevo mi amasse. Fai conto di vedermi lì davanti a batterti le mani, recitare per un anno en mezzo non è cosa che san fare tutti. Sai cosa ti dico? è vero, dovresti fare l’attore.

3 Risposte to “La linea che divide.”

  1. ellison said

    beh lo hai smontato ben bene 😉
    ma sto cafone.
    e tu sei una poetessa

  2. Francesca said

    Non ho tempo ora per leggere altri tuoi scritti, ma questo mi ha lasciato senza parole.
    E’ incredibile come tu riesca a usare le parole e come tu sia PIENA, e non solo di cultura.. ed è incredibile ciò che riesci a trasmettere..
    Anch’io amo scrivere e quindi so che significa poter esprimersi con questo mezzo..
    Non ti conosco, non mi conosci, se non per qualche mio commento su flickr, ma credimi che – almeno per come mi appari – ti stimo molto.
    Sei bellissima innanzi tutto, ti vesti da dio, e piano piano attraverso le tue parole sto scoprendo che sei bellissima anche dentro, e così profonda. Forse potrei dire addirittura che mi piacerebbe essere come te. Ti faccio i miei complimenti!
    Sii forte, che sicuramente tu gli sei superiore e, pur non conoscendolo, so che è lui quello che ci ha perso. Un abbraccio!

    Lei non era matta (nick di flickr ;)..)

  3. sauge said

    non ti conosco.
    l’url del tuo blog è nei miei preferiti.
    mi sembra di leggere me.
    è impressionante, vedo le parole fluire e rifugiarsi veloci nella mia mente, morire sulle mie labbra.
    non ti conosco.
    ma lo farò leggendoti.
    complimenti.

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